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Volto di Osimhen, la ricostruzione del prof. Tartaro

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Durante ogni partita ce ne sono mille di scontri del genere, eppure fin da subito si è capito che quello che ha visto protagonisti Osimhen e Skriniar era piuttosto grave. Ad avere la peggio è stato l’attaccante del Napoli, che ha subito lasciato il campo. Le prime immagini che sono circolate anche sul web hanno fatto capire immediatamente quanto fosse grave la situazione.

E anche i primi esami ed analisi che Osimhen ha fatto all’ospedale Niguarda di Milano, dove ha trascorso anche la prima notte, hanno fin dal primo istante messo in evidenza come il suo volto fosse stato completamente sfasciato.

Il volto di Osimhen? Come un puzzle da ricostruire

Probabilmente nemmeno l’attaccante africano si sarebbe mai potuto attendere un responso del genere dopo l’impatto con la nuca di Skriniar, anche se probabilmente il mister del Napoli, Luciano Spalletti, ha subito intuito come la situazione fosse piuttosto grave, dal momento che il bomber degli azzurri lamentava, subito dopo la fine della partita, di non riuscire a vedere più ad aprire l’occhio sinistro.

Di qui il trasferimento all’Ospedale Niguarda di Milano, dove Osimhen ha trascorso in osservazione la notte subito dopo la partita, svolgendo una serie di esami che hanno messo in evidenza la necessità di intervenire chirurgica in maniera decisamente rapida. E all’esecuzione di tale operazione ci ha pensato il noto e stimato chirurgo maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro.

Proprio quest’ultimo ha deciso di svelare, nel corso di un’intervista audio alla radio ufficiale del Napoli,, diversi dettagli circa l’intervento chirurgico che ha riguardato Osimhen. Ebbene, la prima frase che ha rivelato, ovvero che il volto di Osimhen ha subito lo stesso effetto di finire sotto ad una pressa, spiega alla perfezione anche la preoccupazione che ha circondato immediatamente le condizioni dell’attaccante africano.

Prognosi di 90 giorni, ma quanta paura

Il prof. Tartaro ha svelato come sono state necessarie sei placche e 18 viti da applicare nel volto di Osimhen per portare a termine la ricostruzione tanto necessaria. Un impatto decisamente devastante, visto che il chirurgo maxillo-facciale ha chiarito come la forza cinetica che si è sviluppata da questo impatto ha rischiato di causare conseguenze ben più gravi di quelle occorse all’attaccante nigeriano.

Infatti, quell’occhio sinistro piuttosto malandato è quasi finito fuori dall’orbita e forse solo così si può capire quanto fosse elevata la violenza di questo tipo di trauma. Lo specialista che si è occupato della ricostruzione del volto dell’ex Lille ha chiarito come proprio lo schiacciamento dell’orbita sia stata la situazione più preoccupante durante lo svolgimento dell’intervento.

L’osso malare di Oismhen, dal punto di vista del gergo medico, ha subito una pluri-frammentazione. Quindi, sono occorse una ventina di fratture che hanno reso necessaria l’applicazione di un gran numero di punti sul viso. Se a prima vista poteva apparire una dislocazione, in realtà il prof. Tartaro ha chiarito successivamente l’impatto avesse causato un esotrauma.

Quando tornerà in campo Osimhen?

La sensazione avuta dal chirurgo maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro è stata quella di rimettere insieme un puzzle. Adesso, un po’ tutti nell’ambiente della società partenopea, a partire da Luciano Spalletti fino ad arrivare ai vertici societari, senza dimenticare i tifosi, si stanno chiedendo quando potranno rivedere in campo Osimhen.

La prognosi è pari all’incirca a tre mesi ma come è stato messo in evidenza da parte del prof. Gianpaolo Tartaro è molto variabile, come è stato messo in evidenza da parte del prof. Gianpaolo Tartaro, anche se chiaramente c’è una soluzione per ridurre le tempistiche legate al rientro in campo. Si tratta di una particolarissima maschera protettiva, anche se lo stesso specialista di chirurgia ha chiarito come si tratta di un’ipotesi da prendere in considerazione, ma non di così facile e immediata applicazione, dal momento che andrebbe ad appoggiarsi proprio nel punto in cui c’è la frattura.

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