La rabbia è nostra amica o una nemica da sconfiggere? Farsi questa domanda ogni tanto è importante. Quando si parla della rabbia, infatti, si inquadra un’emozione che fa parte della quotidianità di molte persone.
Come nel caso delle altre sfaccettature della nostra emotività, non si può parlare di negatività o di positività in assoluto. Quello a cui bisogna guardare è la capacità di gestire il tutto, senza mai dimenticare che la rabbia, come nel caso delle altre emozioni, ha un carattere fluttuante.
La rabbia non è aggressività!
Molto spesso, capita di sentire parlare della rabbia come di un sinonimo del termine “aggressività”. Bene, non lo è affatto! Quando si utilizza la seconda parola, si chiama infatti in causa una risposta disfunzionale a un determinato evento. Con il termine “rabbia”, invece, si inquadra qualcosa che rimane sul piano emotivo.
Per gestire al meglio la situazione e per evitare di avere a che fare con la già citata aggressività, la cosa migliore da fare è accettare il nostro mondo emotivo, imparare a leggerlo e fare in modo che i pensieri limitanti non prendano il sopravvento.
Il primo passo prevede il fatto di scendere a patti con la normalità delle emozioni non positive. Una volta superato questo step, arriva il momento di soffermarsi sui motivi per cui si prova rabbia. Un espediente molto utile prevede il fatto di riflettere su ciò su cui si ha controllo.
Capita frequentemente di lasciarsi prendere da emozioni negative per situazioni che non si possono in alcun modo cambiare, dimenticando invece di intervenire su quello su cui invece abbiamo potere. In questo elenco è possibile citare le decisioni relative sia all’aspetto pratico della vita, sia a quello emotivo.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto è il caso di ricordare che, una volta accettata l’emozione negativa, nessuno vieta di metterla in secondo piano focalizzandosi su aspetti positivi del presente. Questo atteggiamento può essere paragonato all’approccio che si adotta quando, dopo aver organizzato una festa, ci si accorge che qualche invitato ha portato con sé persone non gradite. La loro presenza non rende obbligatorio il fatto di parlarci. Per vivere il party in maniera serena, si può passare del tempo con le persone che, invece, si ritengono piacevole.
Proseguendo con l’elenco degli espedienti utili a gestire la rabbia rientra il fatto di riconoscere che un determinato pensiero – p.e. la convinzione di essere considerati negativamente da una determinata persona – è appunto solo un pensiero e non ha per forza una connessione con la realtà.
Cosa fare se non si riesce a gestire la rabbia
Nel momento in cui ci si accorge di non riuscire a gestire la rabbia, non bisogna assolutamente trascurare la situazione. Attenzione: anche i piccoli segnali devono essere presi in considerazione. Per parlare di gestione negativa della rabbia non bisogna per forza chiamare in causa sfuriate pesanti. Anche il fatto di avere reazioni fisiche importanti – p.e. il respiro affannato – o di sfogarsi sugli oggetti dando magari un pugno sul tavolo sono segnali che devono essere considerati con attenzione.
Se ci si rende conto che i casi sopra specificati sono diventati numerosi, è opportuno chiedere aiuto senza vergognarsi. Grazie ad approcci come la terapia cognitivo comportamentale, annoverata tra i servizi di psicoterapia online Monia Ferretti, è possibile sia sradicare le proprie convinzioni limitanti sulla propria persona e sul mondo, sia modificare a livello pratico i propri comportamenti.
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