Il codice fiscale è un po’ come un piccolo diario che racchiude la nostra vita. Ci dice chi siamo e da dove veniamo, da quanto tempo stiamo al mondo e quali percorsi lavorativi abbiamo intrapreso grazie alla sua funzione di vettore per il controllo delle imposte. In poche parole, grazie a quei sedici caratteri alfanumerici si può risalire a qualsiasi dato sulla nostra vita.
Il nostro codice fiscale può dirci molto rispetto alle nostre origini e può anche lasciarci intendere il dove andremo. Per esempio se un identificativo non paga le tasse, significa che non lavora e questo potrebbe portarlo a fare dei cambiamenti nella propria vita, come trasferirsi all’estero. Oppure, un codice fiscale può appartenere ad un emigrato che ha deciso di tentare fortuna oltre il confine e per questo non genera reddito e ricchezza nel nostro paese.
Le nostre radici, invece, vengono colte da una particolare frazione del codice fiscale: i caratteri che vanno dal dodicesimo al quindicesimo compresi. Una lettera e tre numeri che servono per indicare il nostro luogo di nascita. Il posto in cui siamo venuti al mondo.
Cerchiamo allora di capire perché questa informazione è tanto importante al fine della formazione di un codice fiscale e, soprattutto, impariamo a leggerla adeguatamente. Il codice fiscale, infatti, ci permette di conoscere le informazioni essenziali appartenenti a qualsiasi persona abbia abitato sul suolo italiano nel corso degli ultimi cento anni.
La storia del codice fiscale: uno stratagemma italiano per il corretto pagamento delle imposte
Il codice fiscale, in Italia, nasce nel 1973. All’epoca, gli istituti fiscali e di regolamentazione dei pagamenti delle tasse degli italiani ceravano un metodo per combattere l’evasione fiscale e assicurarsi che tutte le persone presenti sul territorio nostrano versassero le imposte dovute.
In quell’anno, il codice fiscale divenne legge. La modifica apportata dall’ente statale garantì ad ogni individuo presente sul suolo nazionale un codice univoco attraverso cui poter risalire alla propria identità.
Attraverso un complicato sistema di corrispondenze ed assegnazioni, il codice fiscale riesce ad esprimere in appena sedici caratteri nome, cognome, data e luogo di nascita. Inoltre, una lettera, l’ultima del codice alfanumerico, è dedicata proprio ad evitare la presenza di casi di omocodia.
Proprio la codifica del luogo di nascita fu una delle maggiori controversie all’interno della commissione che coniò il codice fiscale. Alla fine si trovò una quadra del cerchio esprimendo la propria appartenenza ad un comune attraverso il codice catastale.
Codice Belfiore o codice catastale: come districarsi tra queste definizioni
Il codice catastale, detto anche Codice Belfiore, viene attualmente gestito ed assegnato dall’Agenzia delle Entrate. Ai tempi della creazione del codice fiscale, esso era invece assegnato dal catasto. Si tratta di una sequenza di una lettera e tre numeri che serve per identificare ogni singolo Comune presente sul suolo italico.
Il codice catastale a cui fa riferimento l’Agenzia delle Entrate, però, non va confuso. Esiste, infatti, un altro Codice Catastale meglio conosciuto come Categoria Catastale che è riferito prettamente alle questioni relative a i beni immobili.
Il Codice Belfiore, che viene attualmente utilizzato per la gestione del codice fiscale, classifica invece i comuni in base ad una mera successione alfabetica. Naturalmente, col passare del tempo e con il susseguirsi delle evoluzioni geografiche, alcuni codici sono letteralmente scomparsi dall’organigramma nazionale, ma questo non ha causato particolari problemi all’Agenzia delle Entrate. Poiché il codice fiscale viene assegnato al momento della nascita di ogni singolo individuo, un codice manterrà la propria composizione anche al momento dell’incorporazione del proprio comune di nascita.
Ad esempio, le persone nate ad Abbadia Sopra Adda (codice catastale A002) hanno mantenuto questa codifica anche dopo il 1928, anno di incorporazione all’interno del comune di Abbadia Lariana, attualmente conosciuta al catasto con il codice di A005. Pertanto, ogni cittadino riporterà nel proprio codice fiscale questo codice identificativo del Comune di nascita. Di conseguenza in presenza di un codice fiscale è possibile risalire con esattezza al luogo di nascita del proprietario del codice stesso. La stessa ricerca può essere fatta anche tramite un algoritmo che decodifica il codice fiscale come quello disponibile sul sito codicefiscaleinverso.com
La classificazione del luogo di nascita per le persone nate all’estero
Discorso diverso, invece, vale per le persone dotate di codice fiscale, ma nate all’estero. Non necessario, infatti, essere di cittadinanza italiana per possedere un codice fiscale. Coloro che sono nati in uno Stato diverso dall’Italia vengono identificati con la lettera zeta e una serie di tre numeri, che servono per indicare lo stato di provenienza.
Ad esempio, un americano riporterà sul proprio codice fiscale la dicitura Z404. È purtroppo impossibile assegnare un codice per ogni città presente nel mondo. Per questo in Italia si usa questo escamotage coniato dal codice Belfiore.
In questo modo, dunque, il codice fiscale ci permette di raccontare un pezzo della nostra vita. Per quanto il luogo di nascita sia, semplicemente, una parte minuscola del nostro percorso in questo mondo, è un dato che ci accompagna dal primo all’ultimo giorno. Per questo, è fondamentale saper leggere il proprio luogo di nascita: è un modo come un altro per portare, con sé, un pezzo di casa.