Un elenco di consigli pensati per aiutare i responsabili marketing a scegliere la giusta agenzia di comunicazione per la propria azienda
Trovare la realtà giusta a cui affidarsi è cruciale: ma come scegliere un’agenzia di comunicazione?
Sono diversi i punti da analizzare: il primo dei quali il motivo per cui si vogliono contattare dei professionisti esterni.
Solitamente un’azienda di comunicazione si muove quando è in un periodo di crescita o sta progettando un evento importante e si trova nella necessità di individuare un team che supporti il marketing.
Ma capita anche, all’opposto, che si attivi perché sta vivendo una crisi, deve ridurre oppure spostare i budget pubblicitari.
La situazione attuale dell’azienda, come ci spiega la giornalista Gabriella Braidotti titolare di Threesixty agenzia di Digital Marketing e Media Strategy fondata nel 1994 a Torino, definisce la necessità di un’agenzia più grande o più piccola, che offre solo servizi digital o che invece è in grado di applicare una strategia di comunicazione a 360 gradi.
La scelta di un’agenzia di comunicazione con una buona esperienza alle spalle, un gruppo di lavoro solido (magari anche presentato e visibile sul sito) difficilmente delude.
Non bisogna però puntare al di fuori del proprio target: inutile cercare uffici di fama internazionale quando le proprie realtà sono limitate. Meglio uno studio esperto, poco patinato e non necessariamente a Milano.
Anzi, molto spesso, chi ha sede in altre grandi città di Italia (come appunto Torino, ndr) ha un approccio più innovativo e meno legato alle antiquate logiche di comunicazione pubblicitaria tradizionale e PR fatte di grandi eventi (come si può immaginare entrambe attività molto costose).
Il mondo della comunicazione, infatti, è cambiato in modo sostanziale: oggi si punta a etica e autenticità.
A questo punto spetta all’azienda, solitamente al responsabile marketing, fornire, possibilmente ad almeno due agenzie di comunicazione, un brief.
Questo permetterà di ottenere dei preventivi e progetti o programmi di lavoro (anche solo di massima) comparabili.
Un brief da consegnare ad un’agenzia di comunicazione dovrebbe includere:
- la necessità, il problema da risolvere o il fattore scatenante
• il principale obiettivo da raggiungere
• le criticità
• il budget disponibile
Una buona agenzia risponderà con un quadro chiaro dei costi, specificando cosa sia incluso e cosa no e quali siano gli investimenti variabili, e con un piano strategico.
Questo documento dovrebbe spiegare le varie fasi del lavoro.
Se la richiesta è quella di una consulenza di comunicazione completa che integri Ufficio Stampa e Digital PR, le agenzie dovrebbero spiegare i diversi livelli di intervento:
- analisi del posizionamento online e offline e della brand reputation
• analisi dei linguaggi aziendali e attività per rendere omogenei tutti i messaggi
• analisi del corredo fotografico e video e valutazione di eventuali implementazioni
• preparazione di documenti, comunicati stampa e scrittura di testi
• calendario editoriale dei lanci stampa e piano delle attività sui social network (in sinergia con il reparto marketing)
• creazione di una rete di relazioni e contatti con la stampa per dare visibilità e maggiore prestigio all’azienda
• ricerca delle pubblicazioni e condivisione di un servizio dedicato di rassegna stampa
• gestione dei canali sui social network (aggiornamento, monitoraggio, creazione di una community)
• investimenti pubblicitari (oggi consigliabili soprattutto sui social media)
• report e valutazione dei risultati
Misurare i risultati delle attività di comunicazione è spesso un nodo complesso da sciogliere ma le agenzie affidabili sono in grado di fornire dati chiari.
Esistono, infatti, diverse modalità, che comprendono metriche numeriche e non, grazie alle quali è possibile avere un quadro concreto dell’impatto delle pubbliche relazioni.